” Che cosa straordinaria possono essere i libri.
La testa ti parte per un altro verso, gli occhi scoprono
prospettive fino a quel momento inedite.
E cominci a farti parecchie domande”.
Camilleri vive e travolge con la vulcanica verve della sua sterminata produzione, accolta da ieri e visitabile nell’elegante Archivio a lui intitolato e voluto dalle figlie, sin dalla scomparsa avvenuta il 17 luglio 2019.
Camilleri, nato il 6 settembre del 1925, è stato scrittore, sceneggiatore, regista, drammaturgo e docente apprezzato in tutto il mondo.
L’Archivio raccoglie in funzionale struttura espositiva tutti i suoi libri, le traduzioni, i saggi e le tesi di laurea, oltre alla sua biblioteca insieme a 120 faldoni, la documentazione organizzata per sezioni: gli inediti, le 60 regie teatrali, i saggi delle sue classi di regia, i lavori in Rai come regista della programmazione radiofonica dei contenuti di prosa, oltre 350 tra sceneggiature e le produzioni televisive.
La prima mostra inaugurata ieri, in una affollatissima e calorosissima atmosfera, in via Corridoni 21, Roma