Una barzelletta ci salverà?
I devastanti effetti dei reality non hanno scalfito la verve polemica e dissacratoria di Fulvio Abate, che ha intrattenuto i lettori del suo ultimo lavoro, alla Casa delle Letterature, con la consueta vivace affabulazione, random tra colto eloquio e immediatezza gergale.
Battaglia, barzellettiere di rango e protagonista della vicenda, non è l’intellettuale armato di piede di porco o di chiodi a quattro punte capace di incidere sulla società, e tuttavia si ripone in lui la speranza di salvezza.
Nella diffusa sacrosanta esaltazione, durante la peste, di camici bianchi o verdi, infermieri autisti di ambulanze, lecito ragionare sulla inadeguatezza di Battaglia, con conseguente caduta generale della speranza .
Tanti gli interrogativi filosofici che suggerisce il libro.
La pandemia, occasione e sfondo de La peste nuova, è da considerarsi un’attenuante o un’aggravante rispetto alla mancanza di intellettuali da difendere col filo spinato?.