In Di chi è questo cuore Covacich esplicita il suo modo di intendere la scrittura, vissuta come relazione, esperienza e conoscenza dell’altro, dialogo tra culture diverse, osservazione e accettazione di modelli di comportamento diversi.
Nel suo incessante percorrere la città in modo trasversale e senza preconcetti, attraverso i corpi che incontra, Covacich stringe legami psicologici e affettivi con le persone, gli animali, le cose.
Attraverso trans, topi, eucalipti legge il mondo e se stesso, alla ricerca di capire il senso del vivere.
Più che un autofiction un romanzo corale, da cui emerge un ritratto forte e in progress di Roma, colta in incessante trasformazione sociale, urbanisticamente ferma nelle sue contraddizioni, nei risvolti letterari, lontanissima dalle preconizzate omologazioni culturali previste da Pasolini.
Visionario, ironico, alchemico, lo scritto di Cosulich prende e coinvolge il lettore.