Ci sono tutti nel documentario di Antonella Sgambati: i belli (Claudia Salaris), i buoni (Dadaedoniste, MPFA, Internazionale Schizofrenica…), i cattivi ( i tanti della deriva violenta).
C’è pure un giovanissimo Massimo D’Alema, già segretario FIGC e, già allora, impermeabile alla politica come immaginazione, refrattario alla provoc/azione di Gandalf il Viola che, con maschera e inusitati stilemi linguistici provocatordeliranti, più di tutti, catturava l’attenzione di mass media nazionali e internazionali, divenendo godurioso oggetto di replica da parte di Ghezzi e del suo BLOB.
Quello che a Umberto Eco pareva l “ultima avanguardia del ‘900”, a noi sembra l’ultima compagine di quei ragazzini FP. (Felici Pochi) cui la Morante aveva assegnato il compito di salvare il mondo dagli IM. (Infelici Molti), in nome della costante ricerca della felicità, attraverso la creatività, l’ironia, l’amore per la natura, inediti atteggiamenti etici ed artistici.
Scanzonati, di/versi, interpreti del disagio generazionale, protagonisti di una storia nella Storia, sul palco/oscenico dei ’70, fecero dell’indianità una categoria di ribellione.
Loro che senza partito, capitani irriverenti catalizzarono l’attenzione della stampa internazionale contro il ritorno della politika, affidandosi a performances che li resero protagonisti di una storia nella Storia al grido indecifrabile di OASK.
Massimo Pasquini e Pablo Echaurren (toh, gli indiani son tornati) in coerente linea di pensiero e attività artistica, presentando il doc nella Sala Cinema del MAXXI, hanno introdotto al clima del tempo, agli scontri più che ai confronti, alla sparizione più che all’estinzione del movimento, alla ricca produzione artistica e giornalistica, oggetto di numerose mostre.
Alla testimonianza diretta di Olivier Turquet, il geniale Gandalf , è affidato nel filmato il compito di narrare gli equivoci, le etichette, il successo, le imitazioni virali di certi slogan che caratterizzarono gli Indiani.
Il documentario, frutto dell’appassionata ricerca e conservazione documentale della Fondazione Echaurren Salaris, ha suscitato l’interesse dell’Università di Yale, New Haven, dove è stato proiettato il 28 febbraio 2017.
Vanta l’acquisizione da parte della Bibliothèque Kandinsky del Centre Pompidou di Parigi, che lo ha proiettato il 18 maggio 2017.
Il 6 agosto 2017 è stato trasmesso su Rai1 nel programma Speciale Tg1.
Il MAXXI di Roma lo ha inserito nell’ambito dei migliori documentari al EXTRA DOC FESTIVAL 2018.