Risuona, in occasione dell’evento Nel week-end l’arte si anima, al museo Bilotti, il blues del gruppo di Massimo Ceccarelli, che ha intrattenuto il numeroso pubblico con una performance musicale corredata da un’ampia aneddottica relativa ad aspetti poco conosciuti dell’influenza italiana sul Blues afro-americano.
Le cover storiche di Antonio Maggi, autore del primo blues a stampa, e di Nick La Rocca sono state eseguite tra le opere suggestive ed enigmatiche di Giorgio de Chirico, patrimonio del Museo Bilotti.
Il Musicista ha poi proposto parte del suo lavoro cantautorale, attento ai diritti civili e alle loro frequenti violazioni, sensibile alle problematiche delle migrazioni, particolarmente evidenti e coinvolgenti nel testo Il paradiso che non c’è.
Bella la prova del non facile adattamento musicale di alcuni pezzi firmati da Ravel, Strawinsky, Gershwin: vincente l’armonica di Simone Mercuri.
Il concerto si è concluso con una serie di originali ritratti musicali dei grandi cattivi della Storia,tra i quali un Giuda 2.0, intento a difendersi dalla nota accusa di tradimento, sulla scorta di “indagini confuse e mancanza di prove”.
Insomma facile da condannare ma difficile da comprendere, come annotava Ceccarelli , citando Dostoevskij.