Lontana da ammoine mediatiche, in contrasto con stereotipi presenzialisti, insofferente a logiche di sprechi, presente con spirito calvinista sui social, Daniela Ducato inciampa in un premio dietro l’altro.
Non se ne dispiace ovviamente, ma solo a patto che si renda merito a tutto lo staff, a sottolineare il suo credo nel potere controffensivo della multirelazionalità e della condivisione.
Ultimo premio in ordine di tempo “Design senza guerra che nutre il pianeta” ricevuto a Expo 2015 dalla Fondazione Impresa Natura per Edizero, polo industriale tecnologico in Sardegna, produttore di materiali biotecnologici cioè derivati da surplus agricolo, animale e minerale, con rigorosa certificazione del 100% di tracciabilità ambientale, geografica, economica, sociale.
Quindi “pacifici” in quanto non derivati dal petrolio, risorsa come ognun sa ad alto tasso di conflittualità, criminalità, inquinamento, distruzione paesaggistica, come l’imprenditrice sarda non si stanca di sottolineare.
Testimonial con le sue premesse e promesse di un’Architettura di Pace, Daniela Ducato non filosofeggia ma pragmaticamente si muove secondo un paradigma culturale che prima di essere rivoluzionario ha del fiabesco: immaginate tetti ad alta efficienza energetica in pura lana di pecora, case costruite con mattoni di alghe e terra, tavoli di lana di mare e olio di oliva, packaging termici di posidonia spiaggiata nativa del mar Mediterraneo…….
Senza trascurare la ripresa economica di un settore in crisi come quello dell’edilizia da coniugarsi doverosamente all’insegna di un (ri)trovato equilibrio culturale e ambientale, sulla scorta degli insegnamenti del suo maestro Siegfried Camana, cui dedica il premio, fondatore di Anab (Associazione nazionale di Architettura Naturale), antagonista senza esclusione di colpi di poliuretani, poliesteri, polistiroli e quant’altro figliato dal petrolio.
Non occorre aver letto “Il Capitale nel XXI sec” di Thomas Piketty per considerare quanto vecchie modalità produttive aumentino in modo esplosivo le disuguaglianze sociali e siano ormai improponibili rispetto all’irreversibile scomparsa di materie prime, al boomerang di consumi inutili, all’utilizzo dissennato del Pianeta tanto bello quanto fragile, che per evitare il drammatico flop sollecita la condivisione del mantra delle tre R, lanciato dalla keniota premio Nobel Wangari Maathai ovvero Ridurre, Riutilizzare, Riciclare.
Alla moda di EdiZero.
Daniela Ducato sarà presente a ExpoMilano il 5 Giugno in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente.