20 libri all’attivo, 2 libri in uscita, Raffaele La Capria, formidabile novantunenne stratega di truppe di parole, gran mattatore, a PiùLibri 2013, circondato da un alone di affetto e stima dei suoi lettori ed editori, ha ricordato il luminoso episodio del canarino giallo, che per avventura gli si posò un giorno sulla spalla, suscitandogli un irrefrenabile batticuore e una voglia di condivisione dell’emozione, che ha sostanziato la sua scrittura e non lo ha più abbandonato.
Salutar-edonistico il suo credo nella vita e in primis in Napoli, rivissuta nella strepitosa unicità estetica ed antropologica, senza dimenticar le note problematiche che fanno ingrifare il gatto della copertina di Umori e malumori (ed. Nottetempo), ma anche lo Scrittore, capace di belle provocazioni, come la lettera al quotidiano Il Foglio, in cui, bacchetta il lettore con durissima reprimenda:
“Vergognati! Impara a leggere! Se penso a quanto tempo ho impiegato per scegliere la parola giusta, l’aggettivo giusto, il periodo giusto, a tutto il tempo impiegato per crearmi uno stile mio, riconoscibile, e tutto per chi? Per uno come te, che di queste cose non capisce niente. Sai che ti dico? … non scriverò più. Addio”.
(NDR.:Falso, a inizio 2014 uscirà un nuovo romanzo, Romae).
Con più controllata vis polemica e bella ironia nei due testi, presentati con Ginevra Bompiani, Daniele di Gennaro e Leonardo Colombati , riflette capitolo per capitolo, sui suoi romanzi, il metodo di lavoro, i luoghi della formazione, il mare, la celebre metafora dell’anatra, l’idea di futuro, il difficile enigmatico rapporto tra mercato e sapere, la considerazione di quanto sia diventata noiosa l’Italia e imbarazzante chiamarsi Dudù……. pur vantando una primogenitura,
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