Con la radicata convinzione che la sconsolata affermazione di Antonino Caponnetto: «È tutto finito; non c’è più niente da fare» abbia una tragica attualità,
Gian Carlo Caselli, Antonio Ingroia,
vent’anni dopo l’assassinio di Paolo Borsellino, mettono in fila gli eventi che tra polemiche, speculazioni, indifferenza e ambiguità hanno consentito se non il rafforzamento, la sopravvivenza del sistema mafioso.
IL Seme | ||
Gian Carlo Caselli, Antonio Ingroia,
Marco Travaglioin occasione della pubblicazione del libro VENT’ANNI CONTRO Dall’eredità di Falcone e Borsellino alla trattativa Editori Laterza Modera Maurizio De Luca |
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