Sull’onda di L’arte perduta di scrivere le lettere, di prossima pubblicazione per Ponte alle Grazie, il decalogo tanto colto quanto divertente di Simon Garfield, pubblicato da BBC News il 28 Ottobre.
Uso, abuso, cattivo uso di emails suggeriscono al Giornalista un pronto intervento che, sarebbe ovvio se non ci fosse tanta avversione alla banale buona educazione e alle regole grammatical-ortografiche, che risalgono alla notte della comunicazione scritta.
Per dire Aristotele (360 a.C)., Ugo da Bologna (XII secolo), Filippo conte di Chesterfield (XVII sec.), e gli ever green Montaigne, Lewis Carroll, Jane Austen,
Constata l’ovvia inutilità di riproporre l’uso passatista della lettera tradizionale, si consiglia di non perdere, con la nuova modalità di scambio, il rispetto delle persone e della grammatica
Con divertente pragmatismo Garfield ripesca regole base di scrittura che, archiviato il fascino del fruscio di una busta, non facciano piombare sul pc emails come mazzate di cattivo gusto, insulsa ripetitività, banalità retorica.
E allora:
1.Siate brevi, con i 140 caratteri di Twitter è d’obbligo, ma già lo raccomandavano i latini dal 4°sec a.C. al 4° sec.d.C., aggiungendo la regola della semplicità antiretorica: state chattando non state predicando dal pulpito
.2. Fate come Jane Austen, scrivete come parlate, consiglio peraltro già caldeggiato da Artemone, editor di Aristotele.
3. Non lesinate elogi e fate vostri i dettami di Ugo di Bologna, massimo se cercate lavoro o, puta caso, dovete chiedere un favore o un prestito.
4. Evitate come la peste le formalità, che già risultavano intollerabili a Michel de Montaigne e per la verità non si sprecano di questi tempi.
5. Non girateci attorno, dite le cose come sono, ma su questo esercitate il controllo che sembra mancare all’anonimo autore che, nel 1629, consigliava di essere biliosi e vendicativi.
6. Anche se non siete la figlia del secondo conte di Chesterfield, ricordate di rileggere quello che aveva scritto prima di inviarlo, controllando l’ortografia con un dizionario, evitando le ripetizioni. Senza dimenticare che “E’ un grandissimo atto di inciviltà non rispondere a tutte le lettere che si ricevono.”
7. Evitate la maldicenza e i ricatti sentimental-emotivi.
8 . In aperta contraddizione con il punto 5 ma molto raccomandato viste le intemperanze verbali che ammorbano il web, Lewis Carroll suggerisce di eliminare dalla comunicazione “aceto e pepe, e metterci miele”, ignorare o rispondere in modo soft alle provocazioni.
9. La fretta non vi porti a dimenticare gli allegati, fare come Carroll “interrompere la scrittura per un momento – andare a prendere il documento, metterlo nella busta subito”.