O la si ama o si ama odiarla.
Non le si perdona la torrenziale (a volte adolescenziale) presa di posizione sui più disparati argomenti con i più diversificati registri.
Opinion leader, spiazza per la mancanza di quello che, nell’altro millennio, si chiamava savoir faire: lei condanna o esalta, con proclami assoluti e raramente assolutori.
Lei se ne sbatte del politically correct e si intigna a dir quello che le passa per la testa.
Il popolo webb apprezza e la twitta, anche quando non condivide.
Selvaggiamente.
Il picco pop lo raggiunge quando, sfilati i guantoni della polemica, si intenerisce sull’amore e i suoi misteriosi riti, che richiedono trasparenza totale.
E lei traspare.
In circa 11mila plaudono, bagnato il ciglio, al “meraviglioso inessenziale di cui solo i sentimentali sono capaci”.
Con sorprendente empatia tocca corde di malinconica fragilità, rivendica arretrati di tenerezza, che non mancano di coinvolgere i più (anche con sfacciate richieste di numero telefonico e compulsivo copia/incolla, subito sgamato, da parte di chi può solo che “spiccialle casa” (certa Melita).
Dedicato il tempo che meritava alla querelle Barilla vs Gay, scagliato qualche puntuto strale sui Garofalo,
intenti a cavalcar la tigre, o meglio il mulino, si getta a capo fitto nel progetto La terra dei fuochi, coinvolgendo meritoriamente, con l’energia di un uragano, molte personalità dello spettacolo.
https://www.facebook.com/laterradeifuochiriguardatutti
Bello smacco per il coro di quei tristi twittanti che, più che signora di folli, la vorrebbe signora di falli.