Via Castellana Bandiera
Nelle sale dal 12 settembre.
Debutto cinematografico alla Mostra di Venezia della regista teatrale Emma Dante, che ad Elsa Bonfiglio aveva dichiarato:
“Il cinema è molto più magico del teatro, è la grande illusione del nostro tempo, è il grande incantesimo capace di smuovere le masse”.
foto di Carmine Maringola
Il film, tratto dal suo primo romanzo, Premio Vittorini nel 2009, ed. Rizzoli, adattato con Giorgio Vasta e Licia Eminenti, segue due equipaggi nel ginepraio del degrado urbano palermitano.
Protette dall’abitacolo delle loro macchine, emblema di uno status sociale (ir)raggiunto, le protagoniste sperimentano e fanno sperimentare il delirio di onnipotenza da guida, mettendo in scena una grottesca tragicommedia, basata su un contrastato diritto di precedenza.
«Un western dove il volante è l’arma e l’accensione del motore è il grilletto, un duello di sguardi e di silenzi più che di parole».
Samira e il bieco cognato Saro Calafiore, ma anche Rosa e Clara, violente e violentate, di animalesca incisività, con la loro volgare petulanza, come tutti i personaggi teatrali della Dante, confermano, in un clima di aggressività gestuale, ottusità relazionale, scontro generazionale, l’insuperata logica del
homo homini lupus.
A render l’insensata volgarità del tempo presente, con Alba Rohrwacher, gli attori della sanguigna compagnia Costa Sud Occidentale.
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Ognun sa quanto il guidare sovraccarichi il nostro sistema cognitivo, rendendoci particolarmente aggressivi, ma anche l’andar a cavallo….
In attesa di veder il film,…il pensiero va a
I Promessi sposi. Cap IV
“Andava un giorno per una strada della sua città, seguito da due bravi, e accompagnato da un tal Cristoforo…
Vide Lodovico spuntar da lontano un tale, arrogante e soverchiatore di professione, col quale non aveva mai parlato in vita sua, ma che gli era cordiale nemico, e al quale rendeva, pur di cuore, il contraccambio:
giacché è uno de’ vantaggi di questo mondo, quello di poter odiare ed esser odiati, senza conoscersi.
Costui, seguito da quattro bravi, s’avanzava diritto, con passo superbo, con la testa alta, con la bocca composta all’alterigia e allo sprezzo. Tutt’e due camminavan rasente al muro; ma Lodovico (notate bene) lo strisciava col lato destro; e ciò, secondo una consuetudine, gli dava il diritto
(dove mai si va a ficcare il diritto!)
di non istaccarsi dal detto muro, per dar passo a chi si fosse; cosa della quale allora si faceva gran caso.
L’altro pretendeva, all’opposto, che quel diritto competesse a lui, come a nobile, e che a Lodovico toccasse d’andar nel mezzo; e ciò in forza d’un’altra consuetudine. Perocché, in questo, come accade in molti altri affari, erano in vigore due consuetudini contrarie, senza che fosse deciso qual delle due fosse la buona; il che dava opportunità di fare una guerra, ogni volta che una testa dura s’abbattesse in un’altra della stessa tempra.
Que’ due si venivano incontro, ristretti alla muraglia, come due figure di basso rilievo ambulanti. Quando si trovarono a viso a viso, il signor tale, squadrando Lodovico, a capo alto, col cipiglio imperioso, gli disse, in un tono corrispondente di voce:
-Fate luogo.
– Fate luogo voi, – rispose Lodovico. – La diritta è mia….
Così s’avventarono l’uno all’altro;… “.
One thought on “Via Castellana Bandiera di Emma Dante.”
sapevo che questo film desiderava essere un “classico” proprio per la sua atmosfera western ma la tua citazione manzoniana, azzeccatissima, risolve questa sua aspirazione in modi ben più alti: letteratura, cinema e teatro.