Nella graduatoria delle piacevolezze di quest’estate (poche) il ritorno fiammeggiante dei bioclasti sulla spiaggia di SantaTeresa di Gallura.
I rosati frammenti di gusci calcarei di Miniacina miniacea aggiungono una nota di colore e di esotismo alla Spiaggia, Bandiera Blu anche quest’anno.
La geomorfologia della Rena Bianca, continuamente rielaborata dai venti, dalle maree, dalle correnti di fondo, vede al momento un accumulo di microrganismi che colorano la battigia.
Ma anche il fondo del mare, ove le microscopiche dune con il roseo crinale, offrono habitat privilegiato a granchietti, piccole sogliole e Connari, pesciolini impegnati in sarabande ginniche, ignari del crudele destino alimentare che li vuole consumati croccanti come chipsters.
I bioclasti provengono dalle praterie di Posidonia oceanica di cui sono ricchi i nostri mari, e, dopo il loro disfacimento, complici favorevolissime condizioni, si accumulano in cromatico glam su spiagge fortunate.
Era da anni che il fenomeno non si presentava in modo così evidente.
Inarrivabile per concentrazione e permanenza, il fenomeno rende famosa l’isola di Budelli con la sua Spiaggia rosa, immortalata dal genio fotografico di Carlo Di Palma per Il Deserto rosso (1964) di Michelangelo Antonioni.