Caffeina 2013
21,30 Parco del Paradosso
Philippe Daverio in
Il Museo ideale,
il Museo immaginato
Lectio magistralis a margine del libro Il secolo lungo della modernità
Dal primo dicembre 1986, presidente François Mitterrand, il Musée d’Orsay, dismessi i panni di stazione ferroviaria, è aperto al pubblico come spazio espositivo tra i più interessanti di Parigi, nel libro di Daverio, Il secolo lungo della modernità, si ipotizza qualcosa di simile per un magnifico museo dell’immaginazione.
Niente di meglio, mentre sballottati sulle montagne russe della finanza, sconcertati dalle dinamiche in atto tra Arte e Mercati, ci incupiamo rispetto all’arte ridotta ad asset class alternativa.
Philippe Daverio con l’appeal della prosa, la capacità di inoculare il virus della curiosità, in poco meno di 600 pagine per circa 600 opere scelte, catalogate per tematiche, affronta i nodi della modernità tracciando un’imperdibile storia dell’arte europea.
“Questo volume affronta i temi più importanti della modernità attraverso oltre seicento opere d’arte raccolte tematicamente per vettori storici: quello politico, da Delacroix e Gérôme al Quarto stato di Pellizza da Volpedo;quello della macchina e del lavoro, da Turner a Courbet e a Boccioni;quello della fuga dalla realtà nella dolce vita della Belle Époque, nell’esotismo e nel sogno – da Tissot a Manet, da Dante Fortuny, Gauguin e Van GoghGabriel Rossetti a –, fino al Simbolismo e all’Art Nouveau.”