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Carlo Vallauri e l’attualità del suo L’Arco della Pace.

2013/01/18 - Attualità di: MG Colombo
Carlo Vallauri e l’attualità del suo L’Arco della Pace.

Ha sempre abitato in Prati Carlo Vallauri.

Affacciandosi dal suo balcone, vede la casa dove è cresciuto, la chiesa dove si è sposato con l’amatissima Maty, le strade che percorreva per raggiungere le prestigiose università dove ha insegnato, la macchia di villa Borghese della sua giovinezza “morantiana”.

Parla volentieri Carlo Vallauri, in totale piacevole relax, e ha tante di quelle esperienze da condividere, con freschezza di ricordo e di eloquio, che lo si ascolterebbe per ore, nel pittoresco arcipelago del suo studio, tra fisiche isole di libri, incombenti dai muri, impilati sui tavoli, tra foto di famiglia, mescolate a foto con personalità del calibro di Pertini e giochi della nipotina, in tenero disordine sparso, ad enfatizzare la piacevole informalità dell’ambiente.

La drammaticità e la lettura distorta dei fatti di Ungheria lo strappò al quieto (ap)pagante incarico di dirigente generale del Ministero del Bilancio e della Programmazione, e lo spinse a scelte di vita e appartenenza, che lo portarono a condividere il manifesto di Muscetta, firmato da 101 intellettuali in dissonanza con la linea del partito.

L’approccio post-ideologico gli suggerì l’appassionato interesse per la Storia fondato sull’analisi documentale e la scelta universitaria.

Durante il percorso universitario, iniziato all’Università di Roma “La Sapienza” e poi alla Luiss,  ha offerto competenze e formazione ai suoi allievi, con i quali, nel periodo caldo del ’68, stabilì rapporti di grande empatia, offrendo, fuori dai contestati accademismi, modalità di conoscenza partecipata e attualità di argomenti.

E’ suo I Gruppi Extra Parlamentari di Sinistra, ed.Bulzoni 1976, il primo libro che  indagava sui movimenti nati nel 1968, da Lotta continua ad Avanguardia operaia, Servire il popolo, Potere operaio.

Nella fitta mappa dei suoi interessi compare la passione per il cinema, la letteratura e il teatro, che segue con immutato interesse e qualche condivisibile nota polemica rispetto alla cattiva accessibilità alle sale.

Il corredo di citazioni anima la ricostruzione di ambienti e personaggi: ecco il conterraneo Pannella col quale, ai tempi dell’Università, ebbe un duro scontro dialettico a proposito della necessità di prolungare gli orari di apertura della Biblioteca; Bersani ai tempi di Avanguardia Operaia, Capanna, Havel,…. Camilleri, Moravia, nella sua grandezza di scrittore, nella sua miopia di osservatore politico….

E poi i numerosi viaggi nella Russia di Gorbaciov, tra aneddoti che vanno dal consiglio dell’interprete ad evitare prudentemente domande sul nuovo corso, al busto di Stalin venerato nell’intimità di alcune case, al freddo, a Tarkowski….

Un bel po’ “irregolare”, come da definizione di Michele Ainis, questo Carlo Vallauri, classe 1925, studioso sine lassitudine, che l’anno scorso ha dato alle stampe L’Arco della Pace, in 3 volumi,  Edizioni Edisse.

Nei primi due volumi ha raccolto le sue lezioni universitarie, nel terzo affronta nodi epocali, relativi all’estrema complessità degli equilibri contemporanei, offre informazioni ed imprescindibili considerazioni sul multiculturalismo, i diritti umani, la non violenza, i  gruppi operanti per la pace, i movimenti per la difesa dei diritti politici, del lavoro, dell’emancipazione femminile, che solo in una dimensione pacifica possono avere opportunità di realizzarsi.

La lettura del saggio assume il ruolo di forte proposta, giungendo in un momento in cui il vento soffia verso il basso, la dittatura del profitto non si arresta, la campagna elettorale assume toni farseschi, e, come se non bastasse, la Farnesina comunica che anche l’Italia è “pronta ad un supporto logistico dell’operazione” (!!!???) in Mali.

http://www.carlovallauri.eu/public/

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One thought on “Carlo Vallauri e l’attualità del suo L’Arco della Pace.

paola

molto bene

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