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In Darkness di Agnieszka Holland, in anteprima al Farnese.

2013/01/13 - Cinema di: MG Colombo
In Darkness di Agnieszka Holland, in anteprima al Farnese.

Ancora una volta, come è nel suo DNA culturale, il Farnese ha proposto in anteprima,in lingua originale, in accordo con la distributrice Good Films, nell’ambito del Progetto Scuole 2013, un  film di grande valore storico ed etico.

La Holland non viene meno alla promessa contenuta nel titolo e non molla mai la presa: per 2 h e più, gli spettatori vengono scaraventati nell’indicibile orrore del buio delle fogne di Lvov e più ancora nel buio del sonno della ragione e del cuore, assente l’umano ma anche il divino, a più titoli inutilmente invocato.

Si assiste alla parabola di un ladruncolo, trafficante di bassa lega, privo di scrupoli, che sotto la forza degli eventi del 1943, durante l’occupazione nazista, troverà modo di riscattarsi.

A spazzar via l’ombra di qualsivoglia timido happy end per quel che resta di un gruppo di ebrei scampati alla ferocia di tedeschi polacchi ucraini russi e persino loro simili, che tornano dalle fogne a rivedere la luce, tra curiosità e solidarietà dei passanti, ci pensa l‘implacabile documentazione finale che, ricordando a chi si fosse distratto, che i fatti sono autentici, e anche Leopold Socha, nel sabba infernale che travolse l’Europa, sarà giustiziato con la moglie per l’aiuto prestato agli Ebrei.

Il carico emotivo del film è pesantissimo con in scena la disumanità, che nessun sceneggiatore potrebbe immaginare, non ci fossero a soccorrerlo le allucinanti testimonianze dei sopravvissuti.

E’ pur vero che il film narra di un’inestinguibile aspirazione alla felicità del genere umano, capacità di adattamento e superamento anche delle più incredibili situazioni, e, in questo senso, è un potente viatico di speranza.

E comunque, la reiterata tendenza del genere umano a ripetere inenarrabili tragedie, ieri in Ruanda, in Bosnia, in queste ore in Siria, Libia….rende il film drammaticamente necessario a promuovere pensieri di pace, lontano da suggestioni guerrafondaie.

Il film ispirato al libro di Robert Marshal,  In the Sewers of Lvov, è dedicato a Marek Edelman, il leader della rivolta del ghetto di Varsavia, autore per Sellerio di C’era l’amore nel ghetto, cui, per la consueta presentazione del film, si è efficacemente affidata Elena Mascioli, Educational Project Coordinator.

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