Sul modello fallimentare del piano Costa Smeralda, si prospetta un nuovo saccheggio ambientale per la Sardegna.
Cenerentola d’Italia, con (per dirne una..) collegamenti col continente saltuarissimi onerosissimi monopolizzatissimi, un nuovo piano di investimenti ammontante a un miliardo di euro.
Dal cilindro si tornano ad estrarre speculazioni immobiliari connesse con campi da golf, sport nel quale eccellono i sardi….specchietto per allodole e allocchi.
Lo sottolineano le associazioni ambientaliste Gruppo di intervento giuridico, gli Amici della Terra e la Lega per l’Abolizione della caccia, che invitano i cittadini ad inviare a questi indirizzi
Ministro per i Beni e Attività Culturali: gabinetto@beniculturali.it; mbac-cm@mailcert.beniculturali.it
Presidente della Regione autonoma della Sardegna:presidente@regione.sardegna.it; presidenza@pec.regione.sardegna.it
Al Presidente del Consiglio regionale della Sardegna:presidenzaconsiglio@consregsardegna.it
il seguente testo
“Ho appreso con grande preoccupazione degli accordi presi fra il Presidente della Regione autonoma della Sardegna, i sindaci di Arzachena e di Olbia e il fondo d’investimento Qatar Holding (proprietà della famiglia reale del Qatar) per la realizzazione di numerose iniziative immobiliari sulle coste delle Sardegna, in particolare in Gallura, per un importo di un miliardo di euro in più anni. Ricordo che un importo analogo è già a disposizione della Sardegna ogni anno e da parecchi anni grazie ai fondi comunitari, per uno sviluppo diffuso e armonico con i valori ambientali dell’Isola. Investimenti come questo devono essere valutati alla luce delle vigenti norme di salvaguardia ambientale, in primo luogo il piano paesaggistico regionale. Esprimo la più forte contrarietà alla modifica e allo snaturamento del piano paesaggistico regionale per accogliere questa e altre proposte edificatorie”.
2 thoughts on “Asse Cappellacci / Qatar Holding.”
Ho inviato tutto agli indirizzi preposti, non mi faranno più entrare in Sardegna….oppure devo diventare amica di Meloni Presidente dell’isola di Maldiventre.
Ma quando inizieremo a parlare di “altro sviluppo”?