In forte interlocuzione con la piazza e l`ininterrotto flusso di gente che la anima, Coup de tête, gigantesca statua in bronzo coglie e perpetua, amplificandola con i suoi 5 m di altezza, la violenza del gesto di Zinedine Zidane ai danni di Marco Materazzi, durante la finale della coppa del mondo del 2006.
Demiurgo di questa polisemica incombente allegoria, Abdessemed, che, attraverso le sue opere, alimenta l`indignazione e la riflessione sulle emblematiche contraddizioni del nostro tempo.
Je suis innocent
Galerie sud – Centre Pompidou
3 octobre 2012 – 7 janvier 2013
de 11h00 à 21h00
Lui ( Abdessemed) non si sente colpevole ed e` pur vero che le Centre Pompidou si erge la` dove un tempo c`era le cimetière des Innocents…
Artista ironico e non al guinzaglio, Abdessemed squaderna con le sue opere i mille volti della violenza contemporanea
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Data la giovane eta`, Adel Abdessemed non vuol sentir parlare di retrospettiva, anche se l`esposizione accoglie gli aerei precipitati di Telle mère tel fils (2008), le carcasse delle macchine di Practice ZERO TOLERANCE (2006), i fili spinati di Wall drawing (2006).
A rappresentare da quanto lontano parta il suo colto percorso creativo, (che include attenzione a Masaccio, Grünewald, citazioni da Goya, Géricault), in mostra Les Enfers, 1622, di François de Nomé dit Monsu Desiderio.
Dark quanto basta per stabilire un ponte tra inferni secenteschi ed attuali.