Travolgente e stravolgente, Chaïm Soutine scalda l’Orangerie con i suoi ritratti decorticati di gente qualunque cui strappa l`anima, fissandoli nell`attimo fuggente, cogliendone la voglia di vivere o no, la fatica, la noia, l`attesa, la disperazione.
Le Patissier
“un pâtissier inouï, fascinant, réel, truculent, affligé d’une oreille immense et superbe, inattendue et juste : un chef d’œuvre” (Paul Guillaume)
Musée de l’Orangerie,Paris
3 octobre 2012 – 21 janvier 2013
Posano come i Grandi di Spagna di El Greco, gli artigiani di Soutine, le mani sui fianchi, lo sguardo che non si nasconde, indagato e reso con vivace espressionismo.
L’Orangerie conserva abitualmente 22 tele dell`Artista, raccolte grazie al mercante Paul Guillaume, primo estimatore dell`Artista.
Rispetto alla retrospettiva del 1973, il curatore ha posto l`accento sulla passione per le serie dell`Artista, proponendo i paesaggi di Cagnes et Céret, scossi dal vento forte du Midi, che sembra smuovere dalle fondamenta anche le case e i villaggi, in un sabbatico turbinio che ne sottolinea la precarieta`.
E poi le nature morte cosi`palpitanti nel loro slancio antropomorfo, con la serie dei Glaïeuls rouges e delle carcasse sanguinolente dei Bœufs écorchés, che lasciarono il segno nel tratto di Francis Bacon.
La mostra chiude con un omaggio ad uno dei maestri piu` amati da Soutine: Rembrandt La Femme entrant dans l’eau,(1931)