In radicale disaccordo con Marchionne, Paul Klee riteneva che Firenze fosse una città “internazionale” e, al pari di Goethe e Burckhard, la considerò sua meta prediletta ogni volta che venne in Italia,
Almeno sei volte.
Nonostante il rapporto professionale di grande rilievo che gli assicurò la partecipazione alle Biennali, invece non amò Venezia: ” troppa acqua troppi cani troppi gatti (pure brutti)”.
Che dire?? Una marchionnata ante litteram.
La Mostra esamina il rapporto e l’influenza che il patrimonio culturale e ambientale italiano ebbe sull’evoluzione della produzione artistica di Klee, che ogni volta che venne in Italia, nei quattro decenni della sua attività artistica, maturò atteggiamenti diversi, passando dallo studio dell’arte classica nei primi anni del Novecento, all’approccio con il Futurismo negli anni Dieci.
Di forte impatto le vacanze in Sicilia, Milano, Genova, Padova, Firenze, Ravenna ( i cui mosaici gli suggerirono la fase la fase pointilliste), Pisa, l’amata Napoli, durante gli anni Venti, quando il ruolo di insegnante al Bauhaus gli consentì di viaggiare all’estero e immagazzinare luci e coloriori mediterranei, che poi l’etichetta di “arte degenerata”, che il nazismo affibbiò alla sua produzione, e più ancora la drammatica sclerodermia, insorta nel 1935, gli impedirà di mai più rivedere.
La mostra offre al visitatore, in omaggio alla passione dell’Artista per i marmi che lo avevano tanto affascinato a Villa Adriana, la grande Testa di satiro in marmo bianco, II secolo d. e la Statua di Calliope della collezione Boncompagni.
Per Klee l’Italia era anche musica.
Figlio di musicisti,buon violinista, tanto da essere a lungo incerto tra la pittura e la musica, coltivò con competenza più che amatoriale la passione per il melodramma e, durante i suoi soggiorni, frequentò teatri e sale da concerto, ebbe contatti con cantanti e musicisti di fama, riportando nei suoi appunti programmi e recensioni.
9 ottobre 2012 – 27 gennaio 2013, 2012
Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea
Viale delle Belle Arti 131, Roma