Palazzo Sciarra
Via M. Minghetti, 17 – 00187 Roma
23 ottobre 2012 – 3 febbraio 2013
A cura di Gian Carlo Calza
In una dinamica da Mille e una notte, con Gian Carlo Calza, curatore della mostra, nei panni di Sherazad.
Non me ne voglia il grande studioso: la sua relazione documentatissima con l’andamento della favola ha trasportato nel tempo e nello spazio, alla stregua della bella affabulatrice, su un virtuale tappeto volante, l’affollato pubblico presente nel salone dello storico palazzo Sciarra.
Li maggior suoi, nonni impegnativi, Tamerlano e Gengis Khan ,
Papà, il mitico Babur che diventa re a 12 anni.
Troppo pochi per non divenir bersaglio delle mire di pretendenti e pertanto costretto a fuggire con il leggendario Koh-i-Noor.
Fondatore di città come Agra e Deli, vincitore e vinto ciclicamente.
Difatti Akbar nasce nel deserto, nel castello di un vassallo, ancora ragazzo baratta il famoso Koh-i-Noor ( i diamanti sono i migliori amici non solo delle donne) con 12000 cavalli, grazie ai quali conquista Kandahar, sebbene non avesse studiato.
Già, il saggio imperatore colto e raffinato era analfabeta.
Nel 3° Libro di Akbar, il biografo sostiene senza tentennamenti che ” solo Dio poteva insegnargli” .
Vero: il piccolo era dislessico, la scienza della logopedia a venire…