17 ottobre
Giornata del rifiuto della povertà
A proposito di downshifting, con la pistola puntata alla tempia dallo spread, in attesa della ridefinizione del modello socioeconomico di riferimento
I dodici principi dell’illegalità della povertà
1. Nessuno nasce povero, né sceglie di essere povero.
2. Poveri si diventa. La povertà è una costruzione sociale.
3. Non è solo – né principalmente – la società povera che “produce”povertà.
4. L’esclusione produce l’impoverimento.
5. In quanto strutturale,l’impoverimento è collettivo.
6. L’impoverimento è figlio di una società che non crede nei diritti alla vita e alla cittadinanza per tutti, né nella responsabilità politica collettiva per garantire tali diritti a tutti gli abitanti della Terra.
7. I processi d’impoverimento avvengono in società ingiuste.
8. La lotta contro la povertà (l’impoverimento) è anzitutto lalotta contro la ricchezza inuguale, ingiusta e predatrice(l’arricchimento).
9. Il “pianeta degli impoveriti“ è diventato sempre più popoloso a seguito dell’erosione e della mercificazione dei beni comuni, perpetrata a partire dagli anni ’70.
10. Le politiche di riduzione e di eliminazione della povertà perseguite negli ultimi 40 anni sono fallite perché hanno combattuto i sintomi (misure curative) e non le cause (misure risolutive).
11. La povertà è oggi una delle forme più avanzate di schiavitù,perché basata su un “furto di umanità e di futuro”.
12. Per liberare la società dall’impoverimento bisogna mettere “fuorilegge” le leggi, le istituzioni e le pratiche sociali collettive che generano ed alimentano i processi d’impoverimento.
* Bruno Amoroso e Riccardo Petrella per l’occasione hanno pubblicato il saggio “Liberare la società dall’impoverimento”.