Lettera aperta a voi che state incendiando il Paese
“Non c’è la presunzione di convincervi, ma il tentativo di spiegarvi che state bruciando il ramo su cui siete seduti.
Motivi diversi vi spingono a compiere questi atti criminali.
C’è, ad esempio, chi cede alla seduzione di un facile e immediato guadagno offrendosi come manovalanza a basso costo a quanti intendono speculare sulle aree percorse dal fuoco, c’è chi spera di prenotarsi un futuro lavoro di rimboschimento, c’è chi deliberatamente vuole attaccare le aree naturali protette e i parchi, perché ogni vincolo, per chi vuole devastare il territorio a proprio uso e consumo, è insopportabile, c’è chi fa dell’illegalità e dell’attacco ai beni comuni il proprio mestiere quotidiano, c’è chi spera di ricavare un vantaggio personale dall’arrivo di finanziamenti destinati alle attività di spegnimento.
Gli incendi dolosi sono un crimine ai danni del patrimonio comune, perché mandano in fumo le possibilità di crescita e sviluppo di tante economie locali potenzialmente ricchissime. I soldi non si fanno bruciando aree verdi, ma tutelandole e lavorando insieme alla parte migliore del Paese per costruire sviluppo e occupazione. C’è bisogno di gestire, curare, migliorare la qualità dei nostri boschi, dei nostri ambienti naturali, è qui che si possono creare mille mestieri, mille attività legali e legittime che danno lavoro.
Vittorio Cogliati Dezza
10 agosto 2012