A tutti i bambini che, pur sotto il peso di fascine di legna, mi hanno sorriso; ma anche a quelli che il sorriso lo hanno perso e neanche questo mese avranno la supertortilla, garantita con enfasi in fase elettorale, da Jessica Rivera.
A tutte le donne con i loro figli sulle spalle, in eterno cammino su strade polverose; a quelle che la vita ha reso accigliate per lutti senza rimedio, mentre conducevano sparuti animali al pascolo nella desolazione degli altipiani, o stendevano panni ad asciugare sui prati; a quelle che neanche questo mese avranno il quintale di farina con aggiunta di indispensabili minerali contro la denutrizione che affligge i loro figli, promesso da Otto Perez.
Agli universitari della S. Carlos furibondi per i risultati dell’ennesimo inconcludente vertice OEA, tenutosi con gran fiera di sorrisi e strette di mano, tra i big del pianeta, a Cartagena il 15 aprile.
Ai campesinos ancora una volta accampati, per il riconoscimento dei propri diritti e il rispetto ambientale, davanti al coloniale Palazzo del Governo, vuoto di idee, di personale ma non di militari
A Elia vitalistica donna nuova del Guatemala.
Alle amiche spagnole che in Huehue ospitano con partecipata sollecitudine le studentesse meritevoli del Paese.
A Mercedes perfetta padrona di casa e appassionata cultrice delle tradizioni alimentari del suo Paese e a Sandro che mi ha iniziato ai piaceri dell’Hacienda Real .
A Rosita surrogato di grazia cinese e cordialita’ guatemalteca.
A Mary, che al suo banco di verduras del pittoresco mercato di Villa, mi ha svelato l’aromatico mondo di chipilin, guiquil, jengibre e di quanto altro questa terra produce.
A Ronny, esperto impagabile pazientissimo autista, che mi ha condotto per la strada piu’ disastrata che abbia mai visto, mentre le piogge stanno per arrivare…
Ai signori di Xela, Gianni e GPaolo, colti e ospitali, e ai loro splendidi cani.
Ai venditori di Chichi che mi hanno lasciato l’illusione di aver fatto grandi affari e regalato il piacere della contrattazione.
Agli autisti degli autobus locali dispensatori di nubi e fumi venefici, che mi hanno risparmiato la vita quasi ogni giorno.
Al cameriere del ristorante Altuna che, sonnolento ma con occhio malandrino, mi ha servito indimenticabili camarones all’aglio; ma anche a quello che, con inequivocabile mimica del volto, mi ha sconsigliato qualcosa di simile ad un insalata russa ma rossa, sicuramente salvandomi da certa colica epatica .
Al guardiano dello Zaculeu di Huehue che mi ha lasciato fotografare, previa lauta mancia.
Al custode del Museo d’Arte Moderna di Guate, innamorato del lampadario liberty sotto il quale passa la vita.
A Mary che mi ha smacchiatolavatostiratoappeso, nel giro di un’ora, un abito di lino deturpato da salsa di camarones ( sempre loro).
Ai vigilantes di casa Delly che, nonostante malcelate intenzioni, non mi hanno mai sparato.
Alla cameriera di Sophos che, tra muraglie di piante libri e pioggia, mi ha servito un delizioso the Marrakesh.
Ai fedeli nelle chiese assorti in implorazioni cosi’ intense che non si capisce come nessun dio li ascolti.
A Erica protagonista della vita cultural-mondana del Paese ed infaticabile saccheggiatrice di mercati maya.
A Laura che mi ha aperto la sua fastosa dimora di Antigua per un indimenticabile caldo di gallina.
A Rosangela, squisita padrona di casa e di pittorico giardino, creatrice di preziosi imperdibili manufatti, che ornano le piu’ belle case del posto e non solo, collezionista di innegabile intuizione di quadri, fionde….
A suo marito, occhi di ragazzo, gran giocatore di golf.
A Simona sempre impegnata nei contesti che piucaldinonsipuo’ e instancabile procacciatrice di huipil a tempo perso.
A Lorella, sophisticad lady, che si muove parimenti sicura tra spinosi bilanci europei e dissestate strade guatemalteche.
A Tino, canciller y sommelier, ricercato Ganimede di provata esperienza e….. generosita’
A Massimo, ottimo direttore di eventi musicali del calibro di Rigoletto, Madama Butterfly ……. ma anche piacevolissimo commensale.
A Cesar che, innamorato del suo Paese e non solo, mi ha condotto per Biblioteche e Cattedrali e deliziato con le sue appassionate barocche composizioni poetiche, in attesa di pubblicazione.
A Rudo cane cordiale e incline a notturni tradimenti, brevi ma intensi, fine intenditore di tortillas, esperto botanico, che mi ha illustrato le caratteristiche di ogni singolo albero e cespuglio di Las Americas, nonche’ il disinvolto compulsivo uso che ne fa.
E, soprattutto, soprattutto, soprattutto, buena salud y larga vida a donna Delly, impagabile indispensabile amica, che mi ha scorazzato per il Paese con rara perizia e adrenalinica energia, aprendomi casa, terrazza, frigorifero, orizzonti e preziosi circoli amicali, a dispetto di inenarrabili contrattempi di lavoro, gigantesche gatte da pelare e in bellicosa, non sempre vincente, controtendenza al concetto di tempo che qui impera.
4 thoughts on “Buena salud y larga vida”
Cara amica di una vita! solo mi auguro che questo paese ti abbia dato qualche cosa. Dai tuoi pungenti, attenti, disinvolti, allegri relati deduco che si. Che questi colori, odori, conosciuti e non diventino parte del tuo bagaglio. Approfitto per chiederti: ma come fai a viaggire cosi leggera? Si sono invidiosa del tuo bagaglio di Kg18,95 pero mi rifaccio all’idea della sedia a rotelle! ottima invenzione, non trovi?
Coincidí con Cinzia en un cruce de tiempo y espacio, que ha sido una posibilidad para conocer a otras personas. Que bueno haber conocido a Yovanna. Diferentes miradas de una misma vida, diversos momentos que alimentan la experiencia. Siempre seran bienvenidas en este espacio de colores, aromas, expresiones e historias algunas que nos tocan el alma para reír y otras para llorar.
Ojalá pronto podamos coincidir.
Cara Giovanna,
non mi resta che ringraziarti per le tue dolce parolle e la tua piacevole compagnia, veramente ed estato un piacere conoscerti. Espero poder verte en Italia, un abrazo,
merce
Pingback: UNA MATASSA DI RUSTICA LANA DAI MILLE COLORI DIVERSI | girasoliazzurri