La coltre di neve su Roma non ha sepolto un fatto di cronaca di efferata violenza: un piccolo gettato dal padre nel Tevere .
Trasformato in oggetto di vendetta, di più, di rivendicazione di un ruolo minacciato, anzi perduto.
Risale fino al mito la Caputo e indaga sulle affinità di perdita di status, frantumazione degli affetti, incapacità di adattamento, che affiancano disperati padri di oggi a Medea.
Parla proprio di “medeizzazione” il saggio ad indicare come, in un delirio di onnipotenza volto a ristablire minacciate gerarchie, si possa arrivare a veicolare il disagio attraverso l’infanticidio.