Aperto su una piazza Navona malmostosa per l’umidità e il gelo di questo periglioso Gennaio, con lo spread che non molla, l’Instituto Cervantes ha accolto un numeroso cosmopolita pubblico desideroso di resettare il proprio vocabolario a vantaggio di funzionale etica chiarezza.
” Salga su quella nave, cazzo!” non a caso è diventato il tormentato tormentone che, nella icastica immediatezza dovuta ” alla feroce morsa del caso”, fa piazza pulita delle contorsioni linguistiche che inquinano la comunicazione e la vita sociale.
Carofiglio con la consueta elegante pacatezza e felice competenza ha ricordato le ragioni del suo saggio, pubblicato da Rizzoli nel 2010, e si è soffermato sulle 5 parole chiave del lessico civile attorno alle quali si sviluppano le sue osservazioni, con una serie di tanto colti quanto anarchici rimandi che vanno, tanto per dire, da Aristotele a Bob Marley.
Un bella spinta, anche divertente, ad aumentare il livello di consapevolezza linguistico e, si spera tanto, etico.
Non a caso, visto che le parole scelte sono : vergogna, giustizia, ribellione, bellezza, scelta .
Gli interventi dei presenti, colti ma per lo più prolissi, (anche con simpatiche invocazioni all’ Accademia della Crusca !), hanno, se ce ne fosse bisogno, sottolineato l’urgenza della bonifica lessicale, prima di andarci ad inabissare sulle secche della sciatteria e/o manipolazione lessicale.
Inquietante icona di malessere, ci insegue, irrimediabilmente piegata su un fianco, Costa Concordia.