Teatro Argentina Roma
29 novembre | 11 dicembre 2011
ll genere umano non può sopportare troppa realtà, diceva Eliot, meglio l’evasione in un circo di maniera, emblema della leggerezza e semplicità con clown, ballerine, acrobati.
E’ quello che spinge uno scrittore deluso dal mondo, interpretato con la consueta sensibilità da Roberto Sturno, a chiedere ad una compagnia di giro di poter vestire i panni di “quello che prende gli schiaffi” nella convinzione di poter trasformare un problema in una festa.
Dopo un iniziale entusiamo il Protagonista scopre che l’arlecchineria è perfettamente speculare al mondo reale con abili pataccari, volgari imbroglioni, vittime designate.
La delusione è totale e la tragedia inevitabile.
Molto gradevole la scenografia e la luce magica a ricreare uno spazio fuori dal tempo, poco riuscito l’intento polemico della rielaborazione del testo di Leonid Nikolaevic Andreev, che si conclude con una tirata retorica contro il cattivismo imperante sul palco e più ancora nella vita.
Generoso con gli 11 giovani giovani attori, cui concede meritato spazio, Glauco Mauri. Assolutamente deliziosa Lucia Nicolini, la ballerina Leda; bello e perdente David Paryla, Manuel l’acrobata; assolutamente aderenti all’immaginario collettivo i pagliacci nei bellissimi costumi di Odette Nicoletti.