Antipatica.
Subito, a prima vista.
Per pregiudizio bassamente fisiognomico.
La signorina Maria Masini Falconis, elegantemente incappellata, ci guarda dalla copertina dell’ultima fatica di Scaglia, dall’alto in basso, il labbro turgido, gli occhi sdegnosi, e non promette niente di buono.
Cattivo, forse gratuito retropensiero.
Non vale scoprire l’orrida trama ordita da genitori scellerati, ancorchè artisti di fama mondiale, che porterà la piccola Maria a realizzare il suo sogno di divenire una grande cantante lirica.
Non vale saperla sostanzialmente sola, a tu per tu con Parsifal, gatto disneyano, felinamente intento a ricercar cibo piuttosto che un qualsivoglia sacro Graal di domestica portata.
Non vale vederla sottoposta ad una cena elegante a base di selvaggina ( lei odia i volatili… pag. 66) a casa del padre fedifrago, moribondo pentito ma ancora succube di esteriorità, che si materializzano in tovaglie cristallerie orpelli borghesi .
Non vale il calore vocale, l’eleganza del fraseggio con cui intona ” Ah, non credea mirarti” che tramortisce Pietro Mascagni, il famoso compositore, e Pietro Carriglio, regista teatrale e scenografo, accidentalmente “beccati”, per stralietissimo finalone, su un vagone ferroviario per Bariiiiii (cap. 40).
La vicenda umana della povera, sebben scafata, Maria, vittima di imprevisti da feuilleton, non riesce mai a fondersi con le innumerevoli sia pur colte note relative alla grande musica, che non si scostano da nozionistico valore documentaristico .
Leggo che Scaglia è autore di successo, nonchè dirigente televisivo di lungo corso in Rai, dal 2004 presidente di Rai Cinema.
Presidente, da quale nostalgico immaginario viene fuori questa finta orfanella sempre a mezzo tra estreme miserie e sfarzosi teatri e dimore?
A quale pubblico indirizza il suo lavoro? A melomani insofferenti dell'”affaire- Maria” o a esperti di soap-opera imbufaliti per i colti riferimenti musicali?
Paternalisticamente lo stesso Autore sul finire (pag 296) concorda con l’attonito lettore: “Una persona meno forte di lei avrebbe quasi perso la ragione”.
Eliminerei il quasi.
Presidente, l’impietoso presente non richiederebbe, massimo dai vertici intellettuali del Paese, una responsabilità culturale morale rispetto a quello che si scrive e si pubblica?
Mi spiace, di questo libro mi prende solo il titolo: ” Luce degli occhi miei”, da una cantata da camera di Pergolesi .
Giovan Battista Pergolesi (1710-1736) – Luce degli occhi miei…andante-moderato
http://www.youtube.com/watch?v=Ef2Y7ZSBrBQ
http://www.youtube.com/watch?v=FcAtGWOka54
One thought on “Luce degli occhi miei – Franco Scaglia”
esprime il mio giudizio con una notevole maggiore abilità linguistica, Liliana Minisci FaragaSSO