Mentre assistiamo con impotente stupore alle iniziative di intollerabile ingiustizia sociale che connotano la Manovrapiovra di questo infausto Agosto, non sfugge l’assurdità della legge Levi.
Nel regolamentare la “guerra agli sconti”, da qualche parte si doveva pur cominciare e allora, ha pensato bene l’on. Levi, non da magliettari, scarpari, pizzettari,…meglio dai Libri e dai loro templi: le biblioteche.
Per legge, dal primo Settembre, si fissano al 15% gli sconti per le vendite di libri alle Biblioteche.
Invariato il budget, le Biblioteche dovranno diminuire i loro acquisti non potendo più utilizzare gli sconti che arrivavano sino al 35% presso i grandi fornitori.
Con molto tempismo ed europeismo di ferro, l’on. Levi evoca la difesa dei piccoli librai, vittime degli scontari, il diritto al pluralismo dell’informazione e invoca la latitante Unione Europea, inossidabile paladina del diritto dei popoli, come ognun vede, massimo di questi di tempi.