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I pugni in tasca

2011/02/08 - Teatro di: MG Colombo
 
Riduzione e adattamento teatrale dall’omonimo film 
di Marco Bellocchio
Ambra Angiolini, Pier Giorgio Bellocchio
regia Stefania de Santis  
 

Il risultato sconta il confronto con la complessa dirompente originalità della versione cinematografica, che segnò un’epoca, aprendo al ’68 e rivaleggiando, in clamore e assensi critici, con la viscontiana Ossessione.

Bellocchio svelava allora il conflitto nevrotico tra norma e trasgressione, centrandolo sulla famiglia.

Il remake teatrale, pur nella drammaturgia asciutta e intensa, non basta a reinventare un mondo che nella sua fisionomia appare fortemente datato.

Oggi tutto è accaduto, come i minuziosi implacabili quotidiani resoconti mediatici raccontano ad un pubblico sfiancato.

Dopo tanti decenni, che hanno profondamente cambiato gli scenari sociali- culturali, sarebbe stato necessario assumersi qualche rischio in più, spingersi più in là a raccontare i nuovi disagi degli odierni bamboccioni, senza prospettive di lavoro, nel deserto degli affetti.

Nel cast spicca per vigore interpretativo ed efficacia gestuale Pier Giorgio Bellocchio, figlio del Regista.

La Angiolini si veste si sveste si riveste, prigioniera della stessa maschera drammatica da teatro sperimentale di provincia.

Non aiuta la macchinosa cigolante scena, luogo eletto della performance, di Daniele Spisa.

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