In quarta di copertina di “La porta è aperta. Vita di Goliarda Sapienza” così Natalia Aspesi :
“Sono grata a Giovanna Providenti per quest’assoluto atto d’amore: ricostruire la vita di una grande scrittrice che, per aver osato uscire da ciò che ci si aspettava da una signora che scrive, è stata respinta, isolata, oltraggiata da una critica polverosa, presuntuosa e terrorizzata da ogni imperio letterario femminile libero e imprevedibile, che osi uscire dai canoni fissati dalle mode.
Spero che questa volta i critici e gli editori si accorgano subito del valore di La porta è aperta, una biografia rigorosa eppure costruita come un romanzo appassionato che comincia molto prima che Goliarda nasca, raccontando come in una saga le vite dei suoi singolari genitori.
Capitolo dopo capitolo Giovanna Providenti intreccia spesso la vita di Goliarda a quella di Modesta, la protagonista di L’arte della gioia, in un gioco di specchi che riflettono due vite singolari, temibili, appassionate che non hanno paura dello scandalo né dell’irregolarità né della crudeltà.
È un lavoro sapiente quello di Giovanna che fa riflettere anche su come dieci, trent’anni fa, malgrado il femminismo, malgrado l’apparente libertà, la femminilità potesse ancora essere una prigione, una esclusione, un’invisibile ragnatela che certe volte pare calare tuttora su donne che non stanno alle regole, ai nuovi conformismi in cui si cerca di rinchiuderle.
Minuziosa, ricca, documentata, raccontando un personaggio difficile e ancora sconosciuto, se non per i fatti ormai noti (il cinema, il teatro, un furto, l’impegno politico, la prigione, la miseria, gli amori), questa biografia riesce a farne un grande personaggio: a comunicarci quanto la figura anomala di Goliarda sappia parlarci di quella ribellione, e di quel dolore silenzioso che tante donne quasi sempre nascondono per difendersi dalle ferite del mondo.”
Dalla motivazione al Premio Calvino 2009, di cui il testo “La porta è aperta. Vita di Goliarda Sapienza” è stato finalista