Carissimi,
ringrazio tutti quelli che in questi giorni mi scrivono per dichiarare la loro stima. Questo mi fa pensare che lavorare in maniera intellettualmente onesta comunque paghi ,sicuramente sul piano umano e non solo.
L’esperienza dei circoli di lettura è stata una sfida proprio sulla condivisione di obiettivi che ha dovuto forse all’inizio vincere alcune resistenze a volte degli stessi bibliotecari, a volte all’interno degli stessi circoli, a volte dei dirigenti,ma poi negli anni abbiamo dimostrato che un progetto in cui il patto tra le diverse parti è chiaro procede , cresce e crea di volta in volta nuovi obiettivi. E’ vero che questo costa fatica ( e perché non dovrebbe) ,ma è anche vero che restituisce molto in termini di risultati.
Nel Premio la meta era chiara e riconoscibile: aprire la biblioteca a lettori appassionati che potessero condividere il piacere della lettura e del giudizio, creare un premio finalmente trasparente, creare lettori a loro volta promotori di lettura. Ce lo siamo detto in riunioni trasversali, confrontandoci su quello che si raggiungeva oppure no,correggendo il tiro e chiedendoci di volta in volta se l’obiettivo rimaneva ancora in piedi. Il legame creato tra lettori,bibliotecari , autori , editori è sempre stato a disposizione dell’Istituzione per offrire all’esterno una giusta immagine delle Biblioteche di Roma. Bastava che chi ha la responsabilità politica dell’Istituzione si confrontasse con le diverse parti su risultati da raggiungere, obiettivi da mettere a fuoco, risorse da impiegare,verifiche da effettuare.
E’ così difficile entrare in una logica di condivisione di obiettivi? La domanda non è ingenua, è forse solo pleonastica, perché tutti ci andiamo convincendo sempre di più che oggi solo la professionalità autentica,fatta di competenze e passione,che vuole raggiungere scopi concreti e migliorare contenuti ha l’esigenza reale del confronto ,la politica pensa di poterne fare a meno.
Da dove ripartire? Proviamo a dircelo. Grazie di tutto e un abbraccio
Paola Gaglianone