Ma che bella spallata ai grands recits e alle ipocondrie di massa!!!
Complimenti al famoso giornalista, cui, per la verità, non attribuirei il palmares della simpatia, che decide, partendo da spinosissime ingarbugliate radici familiari, di rendere pubblico il suo punto di vista rispetto all’essere oggi ebreo palestinese libanese e, come se non bastasse,….figlio.
Senza intenzioni poetiche e profetiche ma sulla base di pragmatici cromosomi certamente non acquisiti dal ” vero” Lerner, Dadone, alias Gad Lerner, parte lancia in resta e smitizza il concetto di padre e di patria, senza acrimonia ma senza sentimentalismi.
Rispetto al suo privato l’Autore mi è parso capace di mantenere la grinta, l’arte di innervosire il prossimo e la spiazzante capacità di analisi, che lo ha reso famoso nell’ambito del giornalismo italiano così sempre sussiegoso, massimo con i luoghi comuni.
Con la grazia di Tex Willer “ fa fuori” con un letterario parricidio il padre ingombrante quasi quanto, con le dovute scuse per carità , la nonna, e persino la bellissima Tali , identificata con la Felix Beyrut, troppo presa dalla perfezione estetica per tollerare le orecchie del figlio francamente bruttine, che farà appena possibile “circoncidere”…..
Il libro ogni tanto deraglia sui binari minori dell’autobiografismo familiare, ma l’Autore ha il merito di cercare l’oggi non l’ ieri.