Cucinando couscous per gli amici, nella sua bella calda cucina, Paola così si racconta.
1) Che cosa volevi fare a 12 anni?
Volevo vivere in campagna.
2) Letteratura o natura?
Letteratura, come già, decenni fa, mi aveva pronosticato un amico ritrovato, sommerso dalle mie centinaia di lettere.
3) Da quale scatto emotivo nasce il tuo ultimo libro?
Amore indomabile e profondo per l’Archeologia.
4) E’ stata l’epoca storica o il personaggio a mettere in moto la tua fantasia?
Senza dubbio il Medio Evo sardo, il Castello di Lungoni compare come icona nella mia corrispondenza già dal 1986.
5) Da 1 a 10, quanto c’è in te di Catalina?
Molto, non meno del 50 % , come in tante galluresi del passato.
6) La ruvida grazia del dialetto quanta fatica cela?
E’ stata dura, ore e ore passate negli Archivi sassaresi, ma mi ha aperto un mondo di conoscenze e di affetti, che mi ha pienamente ripagato.
7) Che cosa ti piace che il lettore rilevi nella tua scrittura?
Le infinite risorse di un territorio da meglio tutelare e valorizzare .
8) La tua estate perfetta?
Deve ancora arrivare…
9) Un antidoto all’infarto edilizio teresino?
Recuperare gli stazzi come fonte di saperi e sapori. Nella mia Azienda già organizzo ecursioni finalizzate alla conoscenza del territorio, nel prossimo futuro aprirò una Fattoria Didattica.
10) Il commento più generoso e quello meno generoso alla tua fatica letteraria.
Splendido Michel Rocher! Mi ha definito “Mercuriale”!. Non generoso, ma profondamente affettuoso mio marito Andrea, insofferente del titolo, una volta mi esasperò tanto da farmi cancellare tutto.
11) Piante officinali che passione! Un suggerimento a chi si aggira tra mirti e lentischi.
Raccoglietele, portatele in cucina, fatene marmellate, tisane, liquori…. Vivetela questa terra, non solo al mare!!!