Francesco Costa – l’autore del libro – mi piace sempre di più per la sua spensieratamente tragica e drammaticamente frivola gioia di vivere, forse più sornionamente romana che apaticamente napoletana.
Troppi contrasti in così poche righe?
E’ il mio modo di apprezzare la classe e il furbo aplomb, con cui si è dileguato dai complimenti ad un film ( tratto da un suo libro… sigh! ) che già le poche critiche definiscono brutto – confermato impietosamente dal breve trailer – e che ha probabilmente massacrato un onesto buon libro, scritto con fresco umorismo e affettuoso brio cinefilo-citazionistico.
Con la sua aria vagamente umile contraddetta da movenze da prima donna, sembra quasi aver vissuto il cinema degli anni quaranta/cinquanta come Toulouse Lautrec si è cibato di cronaca nelle case d’appuntamenti…
Curata la presentazione; interessante la lezione di scrittura e forse di “non regia e non sceneggiatura”. Sempre affidabile e “accompagnante” Paola Gaglianone; colloquiale e simpatico, appena un pò scontato, Mimmo Liguoro. Grandioso il colpo d’occhio dalle vetrate e dalla terrazza con vista sul Vittoriano; memorabile Costa, quando si è autocitato, definendosi “topografico” nelle emozioni!
Bene il libro.
Ma il film! Eeehh… ‘a Famigghia Cucinotta: produzione, recitazione, sceneggiatura, grafica, ambientazione, location, voja apparì e quant’altro, maròòò!!!
3 thoughts on “‘A famigghia Cucinotta”
Sollecitato, con il glamour di sempre, da Paola Gaglianone, Costa ha offerto ai numerosi presenti un piacevolissimo grandangolo sul suo L’inganno del lenzuolo, restituendoci particolari inediti relativi alla nascita- rinascita di questo colto lavoro, che ricostruisce con meticolosità lo “sbarco” del Cinema sull’Averno.
Una attenta documentazione vale come saggio storico e botanico, senza togliere piacevolezza al racconto di questo Costa, aeternus puer, capace di lazzi e frizzi tremendissimi gettati là con narcisistico infantile humor.
La struttura tripartita, che, assegna con maniacale precisione lo stesso numero di pagine ai tre protagonisti e si snoda con vezzi preziosistici e parole chiave che aprono e chiudono i capitoli, nel film è andata perduta , come pure tanti altri aspetti che costituivano lo specifico del romanzo…
Ma Costa non ha il complesso dell’orfano sannita, sventurato e diffidente e, con garbata grazia, siede accanto alla giovane sceneggiatrice capelluta… Pincopalla CUCINOTTA………….
M.Giovanna
Per la serie “lemammenonsbaglianomai” la battuta imperdibile .
La madre al protagonista, k vuole abbandonare gli studi per il cinema:
“Non ha futuro!!!” …il cinema…..!!! of course!!!
M.Giovanna
Vogliamo parlare della fotografia?
Storaro ha fatto lo Storaro, scrive con la luce…
immagini splendide patinate a raccontare un mondo straccione e polveroso…
Una contraddizione in termini….o no?
M.Giovanna