Per quanto riguarda la Pariani, a me non sembra una lettura così impossibile, è un po’ come Camilleri all’inizio si fa fatica ma continuando a leggere si capisce.
Il monologo interiore di questo barbone, che ricorda la sua vita passeggiando per la città, in quattro momenti diversi (le Stagioni di Vivaldi) e nel contempo si confronta con l’autunno caldo, i benpensanti e i rivoluzionari, mi sembra molto ben costruito. Forse il finale è un po’ forzato, ma ha le sue ragioni di esserlo.