Un misto tra romanzo, storia e studio antropologico. Pennacchi scrive "come parla", ma qui ha perso l'originalità, la freschezza e l'immediatezza de "Il fasciocomunista", che mi aveva veramente incantata.
Detto questo, malgrado la mole, il libro si fa leggere piacevolmente, è scorrevole, ed è una puntuale documentazione
della bonifica dell'agro pontino e dell'apporto delle popolazioni qui trasferite dal Nord-Est.
Carla