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M. Veneziani – Come piante tra i sassi

2010/06/14 - Letteratura di: MG Colombo

Non cinica quanto basta per non battere ciglio davanti al ventenne cadavere con mutande D&G d’ordinanza,
non piegata a considerare normale ed ineluttabile il pressapochismo delle nostre procure, che determina, x dirne una di stretta contemporaneità,  casi vergognosi alla Claps,
non amante del genere poliziottesco-nostrano ( mi appassionano solo le gotiche efferatezze alla Larsson…ognuno ha le sue perversioni ),
mi sono aggirata con circospezione nella procura di Matera, sfondo d’elezione del romanzo.
La campiellata Autrice sceglie un filo conduttore legato a traffici illeciti di reperti archeologici e stockaggio clandestino, tirato su alla buona da cronache di ordinaria illegalità quotidiana,( anke Camilleri ha dichiarato a Sinibaldi di far così..), mixato senza vigore, che mi è parso di una noia mortale, quasi quanto gli interrogatori della Tataranni, più penalizzanti per il lettore k per gli indagati.
Meglio il personaggio sbozzato  a tinte forti  di questa Imma  affetta da coscia corta kili di troppo, figlia colta nel suo lato più torvo, colleghi suocera badante come da copione, limiti  intellettuali ( gli insegnanti l’avevano detto….), fondamentalmente asociale ( non passava i compiti… porta il lavoro nel salotto buono dell’amica alla cena degli ex.. ), potenziale Bovary stretta tra  trigliceridi in disordine imminente menopausa  coniuge in stand by  abboffate maleducate  stress da modesto carrierismo.
Qualche insistenza autoriale di troppo tinge di grottesco  la povera Imma sempre in precario equilibrio su tacchi troppo alti, gonne sdrucite, ascella non depilata ( a quelle latitudini!!!), abitini k mortificherebbero anche una Belen.. ( forse…non è detto ….pensandoci meglio, lo escluderei..Ktestrammurt ), impeti legalitari alla Brunetta, subito bilanciati
da personale incursione x spesa quotidiana al mercato ( vabbè, tiene famiglia…) e sosta al bar, tali da suscitar legaioli legali cachinni contro l’inefficienza amministrativa meridionale e gli Atenei che la hanno generata.
L’intento, dichiarato a chiare lettere in quarta di copertina, di creare un’ icona della pochezza contemporanea con umane contraddizioni  aspirazioni recriminazioni mi, mi pare raggiunto e ci rimanda un personaggio sul quale  ci piace ridere, al quale  guardiamo con irritata sufficienza, nel quale,  piuttosto k riconoscerci, ci taglieremmo un braccio .
Imma di sé racconta tutto con andamento alla signoooooramiaaaaa poco letterario molto fiction
Sbuccia i piselli e pensa al pisello di Calogiuri per una possibile tresca ( why not?), peraltro subito stanata dalla millenaria pratica alla maldicenza del Luogo, con anonimi pesanti inequivocabili messaggi, sull’onda dell’intramontabile adagio andreottiano apensarmale…., e gli dedica una mezza paginetta che ho apprezzato (85).
Pure mi è piaciuta  la  processione laica contro il  decreto legge sulle scorie nucleari, che  finalmente  spinge il popolo bue alla protesta civile  con  modalità da festa popolare e riti contadini, a ben rendere  l’euforia molto umanese di chi,50 anni dopo l’occupazione delle terre, si riconosce in una civile causa comune .
Sullo sfondo, in siderale lontananza, la Magna Grecia , i pinakes, le leggiadre Persefoni e mitica compagnia danzante  ” come rigurgiti di lavandino” ……….appunto.

M.Giovanna

  Ps.: La Basilicata è di moda, segnalo a chi non lo avesse già visto, Basilicata coast to coast, k ho trovato molto godibile.

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