Non cinica quanto basta per non battere ciglio davanti al ventenne cadavere con mutande D&G d’ordinanza,
non piegata a considerare normale ed ineluttabile il pressapochismo delle nostre procure, che determina, x dirne una di stretta contemporaneità, casi vergognosi alla Claps,
non amante del genere poliziottesco-nostrano ( mi appassionano solo le gotiche efferatezze alla Larsson…ognuno ha le sue perversioni ),
mi sono aggirata con circospezione nella procura di Matera, sfondo d’elezione del romanzo.
La campiellata Autrice sceglie un filo conduttore legato a traffici illeciti di reperti archeologici e stockaggio clandestino, tirato su alla buona da cronache di ordinaria illegalità quotidiana,( anke Camilleri ha dichiarato a Sinibaldi di far così..), mixato senza vigore, che mi è parso di una noia mortale, quasi quanto gli interrogatori della Tataranni, più penalizzanti per il lettore k per gli indagati.
Meglio il personaggio sbozzato a tinte forti di questa Imma affetta da coscia corta kili di troppo, figlia colta nel suo lato più torvo, colleghi suocera badante come da copione, limiti intellettuali ( gli insegnanti l’avevano detto….), fondamentalmente asociale ( non passava i compiti… porta il lavoro nel salotto buono dell’amica alla cena degli ex.. ), potenziale Bovary stretta tra trigliceridi in disordine imminente menopausa coniuge in stand by abboffate maleducate stress da modesto carrierismo.
Qualche insistenza autoriale di troppo tinge di grottesco la povera Imma sempre in precario equilibrio su tacchi troppo alti, gonne sdrucite, ascella non depilata ( a quelle latitudini!!!), abitini k mortificherebbero anche una Belen.. ( forse…non è detto ….pensandoci meglio, lo escluderei..Ktestrammurt ), impeti legalitari alla Brunetta, subito bilanciati
da personale incursione x spesa quotidiana al mercato ( vabbè, tiene famiglia…) e sosta al bar, tali da suscitar legaioli legali cachinni contro l’inefficienza amministrativa meridionale e gli Atenei che la hanno generata.
L’intento, dichiarato a chiare lettere in quarta di copertina, di creare un’ icona della pochezza contemporanea con umane contraddizioni aspirazioni recriminazioni mi, mi pare raggiunto e ci rimanda un personaggio sul quale ci piace ridere, al quale guardiamo con irritata sufficienza, nel quale, piuttosto k riconoscerci, ci taglieremmo un braccio .
Imma di sé racconta tutto con andamento alla signoooooramiaaaaa poco letterario molto fiction
Sbuccia i piselli e pensa al pisello di Calogiuri per una possibile tresca ( why not?), peraltro subito stanata dalla millenaria pratica alla maldicenza del Luogo, con anonimi pesanti inequivocabili messaggi, sull’onda dell’intramontabile adagio andreottiano apensarmale…., e gli dedica una mezza paginetta che ho apprezzato (85).
Pure mi è piaciuta la processione laica contro il decreto legge sulle scorie nucleari, che finalmente spinge il popolo bue alla protesta civile con modalità da festa popolare e riti contadini, a ben rendere l’euforia molto umanese di chi,50 anni dopo l’occupazione delle terre, si riconosce in una civile causa comune .
Sullo sfondo, in siderale lontananza, la Magna Grecia , i pinakes, le leggiadre Persefoni e mitica compagnia danzante ” come rigurgiti di lavandino” ……….appunto.
M.Giovanna
Ps.: La Basilicata è di moda, segnalo a chi non lo avesse già visto, Basilicata coast to coast, k ho trovato molto godibile.